La differenza nella tecnologia Greenfluidics è che le piastre sono divise a metà, con le alghe che vivono in una metà e un rivestimento di nanoparticelle di carbonio sull’altra metà. In questo modo si riesce a catturare l’energia termica del sole senza interferire con le alghe che ricevono la sua luce, in modo da poter collegare un generatore termoelettrico al pannello e produrre energia. Ahimè, l’uso di questi biopannelli ha molte sfumature, quindi nella versione attuale sono più che altro giocattoli per appassionati e amanti delle nuove tecnologie.
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